GIUSTIZIA NEGATA: nessuna accusa per i soldati britannici nel caso Bloody Sunday
- Quindici soldati britannici collegati agli omicidi della Bloody Sunday del 1972 in Irlanda del Nord non dovranno affrontare accuse di falsa testimonianza. Il Pubblico Ministero ha citato prove insufficienti per le condanne relative alla loro testimonianza sugli eventi di Derry. In precedenza, un'inchiesta aveva etichettato le azioni dei soldati come legittima difesa contro le minacce dell'IRA.
Un'indagine più dettagliata nel 2010 ha concluso che i soldati avevano sparato ingiustificatamente su civili disarmati e ingannato gli investigatori per decenni. Nonostante questi risultati, solo un soldato, noto come Soldato F, è attualmente sottoposto a procedimento giudiziario per le sue azioni durante l’incidente.
La decisione ha suscitato indignazione tra i familiari delle vittime, che la vedono come una negazione della giustizia. John Kelly, il cui fratello è stato ucciso durante la Bloody Sunday, ha criticato la mancanza di responsabilità e ha accusato l'esercito britannico di inganno durante il conflitto dell'Irlanda del Nord.
L’eredità dei “Troubles”, che causarono la morte di oltre 3,600 persone e si conclusero con l’Accordo del Venerdì Santo del 1998, continuano ad avere un profondo impatto sull’Irlanda del Nord. Le recenti decisioni della Procura sottolineano le tensioni in corso e le lamentele irrisolte derivanti da questo periodo violento della storia.